Nella mia carriera ho segnato 188 gol in Serie A e sono stato capocannoniere per tre stagioni, ma la verità è che non ci sono mai arrivato grazie al talento puro. Ci sono arrivato grazie a un modo diverso di leggere il gioco, che ho costruito giorno dopo giorno.

A un certo punto ho capito che il gol nasce molto prima del tiro. Nasce da micro-dettagli che quasi nessuno allena: l’orientamento del corpo, la scelta di tempo, il primo passo, il modo in cui guardi lo spazio.
Sono questi gli elementi su cui si basa il mio metodo.

Ogni volta che entro in campo con i ragazzi cerco di trasmettere quelle piccole cose che a me hanno cambiato la carriera, ma che difficilmente vengono spiegate nelle scuole calcio.
Non sono segreti “misteriosi”, sono abitudini mentali e tecniche che trasformano un’occasione normale in un gol vero.

In più di 120 Academy in tutta Italia ho condiviso questi principi, adattandoli all’età e al ruolo dei ragazzi.
E ogni volta vedo lo stesso effetto: imparano a vedere ciò che prima non vedevano.

Il mio obiettivo non è far diventare qualcuno “come me”, ma dare gli strumenti per fare un salto di qualità reale.
Quegli strumenti che a me hanno permesso di essere continuo, efficace e letale quando serviva.